martedì 12 febbraio 2013

E gli Archeologi occultano le grandi scoperte....



E' il 2008, quando a Bonorva, in Sardegna, vengono avviati degli scavi archeologici  nella zona della necropoli preistorica di Sant'Andrea Priu. Alcune settimane dopo, il proprietario di un agriturismo situato nella zona, incuriosito da uno strano viavai, si rese conto che che era stato scoperto qualcosa di grosso. Nonostante l'archeologo capo degli scavi  affermasse che non era stato trovato assolutamente nulla, l'uomo, insieme al fratello si recarono nel luogo e sotto un tappeto sistemato dagli archeologi, scoprirono il passaggio che portava ad una incredibile tomba.L'interno era decorato con disegni in ocra rossa e corna tauirine scolpite nella roccia. Il soffitto, alto 1,70 metri, era dipinto di blu scuro e di bianco. nella tomba c'erano tre nicchie ed in una di esse spiccavano sette spirali rosse dipinte di 70 centimetri di diametro, eseguite con una tecnica pittorica molto raffinata.Sul soffitto della nicchia, una figura geometria composta da un motivo in bianco e nero a scacchi. L'uomo si recò dal sindaco che affermò di non sapere nulla della scoperta. Pochi mesi dopo, senza che venisse reso noto ufficialmente l'importantissimo ritrovamento, i rappresentanti della Sopraintendenza Archeologica per Nuoro e Sassari, bloccarono l'accesso alla tomba con il calcestruzzo, coprendo l'intera superficie don uno spesso strato di terreno, coprendo di nuovo la tomba.Per nostra fortuna, i due fratelli curiosi, fotografarono la tomba e solo grazie a loro siamo venuti a conoscenza di questo altro grande abuso dell'archeologia ufficiale e possiamo ammirare la meraviglia di questa misteriosa opera di un lontano passato...
Perchè le scoperte che si fanno in Sardegna, vengono sistematicamente occultate? Perchè le prove del misterioso passato di un isola che si sospetta potrebbe essere ciò che resta di Atlantide, vengono da secoli nascoste? E quanto sanno in realtà gli archeologi e non raccontano, lasciando credere  mondo che il popolo sardo deve la cultura al provvidenziale arrivo dei Fenici? Qual'è il misterioso segreto che in troppi si affannano a nascondere e che circonda  questo luogo mitico un tempo abitato dai biblici giganti???




 (Francesca Murgia  http://laportadellestelle.blogspot.it/)

fonte delle informazioni  http://www.stonepages.com/

mercoledì 6 febbraio 2013

L'isola dei misteri...

(Cielo visto dall'interno di un nuraghe)

Antichi racconti tramandati di generazione in generazione, spiegano che in un lontano passato, gli uomini utilizzavano i nuraghe per comunicare a distanza con "Is Ominis Asullus" , che si trovavano su un pianeta a 50 anni luce dalla Terra . Un antico detto sardo, recita più o meno così:“Se vuoi avere le orecchie accese, mettiti in testa il casco con le orecchie riceventi, come facevano gli antichi, quando andavano al nuraghe per ascoltare le voci dei pianeti. "
Molti indizi, di cui l'archeologia ufficiale non parla, anzi spesso tenuti nascosti per timore che le teorie ormai radicate e che hanno fatto la fortuna di cosidetti "grandi ricercatori" o "padri dell'archeologia" vengano sbugiardate, conducono sempre allo stesso punto: in un'epoca lontana, un pianeta a noi sconosciuto, venne a troversi molto vicino al nostro e ciò fece si che i Terrestri e gli abitanti di quell'altro mondo entrassero in contatto, scambiandosi cultura e conoscenze. Un disastro, purtroppo, si abbattè sulla Terra. La Sardegna venne colpita da un terribile tsunami e acqua e fango portarono una colossale distruzione che rese inutilizzabili i Nuraghe e l'amicizia con gli uomini venuti dal cielo divenne solo una leggenda che in pochi raccontano per paura di essere presi per pazzi. Ma le tracce di quel passato, sono ben vive nel presente del popolo sardo...quel popolo che cammina su una terra un tempo calpestata da giganti provenienti da un'altro pianeta. Quella terra che un tempo era conosciuta con il nome di Atlantide...

(Testi consultati: racconti di nuraghelogia - Raimondo De Muro)

domenica 27 gennaio 2013

Per non dimenticare............................

Giornata della memoria...e tutti ovviamente pensiamo all'olocausto. Abbiamo "memoria" però di tutte le pulizie etniche che hanno sparso il sangue di vittime innocenti negli ultimi 100 anni? Sappiamo che gli olocausti non si sono mai interrotti e che c'è sempre qualcuno che, con la scusa della religione diversa, dell'etnia diversa, dell'orientamento politico diverso, dell'orientamento sessuale diverso, del colore della pelle diverso, si innalza al ruolo di angelo vendicatore e porta avanti il diabolico compito di  "ripulire" il mondo da chi non è come lui ha deciso che bisogna essere? Dall'oggi al domani, persone come noi, con una vita, amici, casa, lavoro, amore e tanti sogni ancora da realizzare, scoprono con orrore e paura di essere diventate il nemico che altri, in nome di un dio che conoscono loro o di una morale che si sono inventati per avere una scusa per giustificare ciò che fanno, vogliono sterminare.
Forse non c'è bisogno di una giornata della memoria: infondo basta guardarci intorno in questo assurdo presente nel quale stiamo vivendo per accorgerci che non serve la memoria per vedere che c'è un nuovo olocausto ogni giorno...
E domani? Cosa accadrebbe domani se un pazzo con molti altri pazzi al seguito dovesse decidere che tutte le persone con gli occhi verdi, o i capelli biondi, o tutti quelli più alti  di 1,80 o più bassi di 1,60, o tutti quelli che leggono, pensano, parlano, esprimono un pensiero, divulgano notizie su internet, sono fuori legge? Che ne sarebbe di noi?
( Francesca Murgia☆☼*¤☆ La Porta Delle Stelle☆¤*☽☆ )

 -100 anni di olocausto-
Tra il 1915 e il 1916, i Giovani Turchi, ufficiali nazionalisti dell'Impero ottomano, ordinarono vasti massacri contro la popolazione armena. Le successive deportazioni di massa e l’eliminazione fisica degli armeni portarono il numero delle vittime a un milione e mezzo circa

Due decenni più tardi toccò alla popolazione ucraina. Il genocidio fu messo in pratica attraverso modalità diverse rispetto a quello armeno: tra il 1923 e il 1933, Stalin lasciò morire di fame sette milioni di persone.

 Nel 1946, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite definì il genocidio come «una negazione del diritto alla vita di gruppi umani, razziali, religiosi, politici o altri, che siano stati distrutti in tutto o in parte». Successivamente fu eliminato il riferimento ai gruppi politici, sotto la pressione dell’Unione Sovietica. Così, le deportazioni nei gulag e in Siberia di milioni di persone, l’uccisione di milioni di prigionieri politici durante il regime di Stalin non rientrano nella definizione ufficiale di genocidio. Lo stesso ragionamento vale anche per i circa 45 milioni di cinesi caduti sotto il regime di Mao tra il 'Grande salto in avanti', le purghe, la Rivoluzione culturale e i campi di lavoro forzato, dal 1949 al 1975.

 Tra il 1933 e il 1945 fu avviato lo sterminio del popolo ebraico in Europa; le vittime sono calcolate in oltre 6 milioni di persone, gran parte delle quali morta nei campi di sterminio. A queste si aggiungono dai 7 ai 14 milioni di vittime tra i rom e i sinti, i comunisti, gli omosessuali, i malati di mente.

  il genocidio indonesiano portato a termine tra il 1965 e il 1967, per opera del generale Suharto, salito al potere con il sostegno degli Stati Uniti, uccise quasi un milione di connazionali comunisti (la maggior parte contadini poveri).
In Cambogia, tra il 1975 ed il 1979 i khmer rossi, movimento rivoluzionario fondato da Pol Pot, sostenuti e armati dalla Cina, fecero morire circa 2 milioni di persone, sfinite da un lavoro massacrante, dalle malattie e dalla fame. 


È tra il 1987 e il 1988 che la violenza del regime di Saddam Hussein in Iraq si rivolse con particolare ferocia contro i curdi, Un organismo delle Nazioni Unite ha stimato nel 1998 in un milione di morti, tra cui 560 mila bambini, gli iracheni morti a causa dell'embargo internazionale e della politica di Saddam Hussein.

  Nell 1994, oltre 800 mila civili ruandesi furono uccise nel conflitto scoppiato tra gli estremisti di etnia hutu e tutsi; un'analoga cifra è stimata per le vittime del vicino Burundi. Le persone furono massacrate sistematicamente a colpi di armi da fuoco, macete e bastoni chiodati.

  L’anno successivo, un altro genocidio, questa volta nel cuore dell’Europa, in Bosnia Erzegovina. Fra il 12 e il 18 luglio 1995 venne perpetrato il massacro di Srebrenica, una delle atrocità più sconvolgenti della guerra dei Balcani, che costò la vita a oltre 8 mila persone secondo le cifre ufficiali, mentre secondo altre fonti locali gli scomparsi sarebbero stati più di 10 mila. In quei giorni le truppe serbo-bosniache, agli ordini del generale Mladic, entrarono nella città di Srebrenica e massacrarono la popolazione bosniaca musulmana.

 La guerra civile in Darfur, nell’ovest del Sudan, scoppiata nel 2003, è conosciuta anche “genocidio del Darfur” e provocò, secondo i dati dell'Onu, circa 300 mila morti e oltre 2 milioni di profughi.

 Non esistono dati certi sulle vittime dei genocidi e delle pulizie etniche compiute in Liberia, Sierra Leone, Angola, Congo, Libano, Corea del Nord, Sri Lanka, Haiti, Tibet...e chissà quanti altri genocidi sono avvenuti e continueranno ad avvenire nel silenzio e nell'indifferenza del mondo.

(Nell'immagine, fossa comune in Bosnia) fonte http://www.lettera43.it/fatti/9465/cent-anni-di-genocidi.htm