mercoledì 27 giugno 2012

I Giganti: una grande verità nascosta...

Il ricordo della loro presenza sul nostro pianeta, è nei racconti di culture lontane tra loro, geograficamente e storicamente: dall'Asia all'America, dall'Africa all'Europa. Negli antichi miti e nelle leggende, loro ci sono. La Bibbia li cita continuamente. Gli apocrifi nel libro di Enoch ed i testi Sumeri ce li hanno descritti in maniera particolareggiata, raccontando quasi la stessa storia, ma usando nomi diversi. Il popolo Maya li conosceva ed interagiva con loro. Ed in Sardegna abbondano quelle che si pensa siano le loro tombe... 
"Coloro che dal Cielo, alla Terra vennero". 
Quelli che ci regalarono il loro dna. 
Quelli che si unirono alle donne della Terra. 
Quelli che generarono figli e figlie. 
Quelli che condivisero molte delle loro conoscenze con i nostri antenati preistorici facendogli fare  un salto di millenni sulla naturale evoluzione...
C'è chi li chiama Angeli, chi Annunaki e chi, più semplicemente, Giganti. 
Qualcuno pensa che la loro esistenza nel nostro passato sia solo frutto di fertili fantasie. Altri sono convinti che la loro presenza sulla Terra sia stata una realtà e che ci sia una sorta di complotto, di chi "comanda", per nascondere alla gente le prove materiali del loro passaggio... In tanti, tantissimi, parlano di enormi ossa ritrovate in svariate zone del nostro pianeta e poi fatte sparire dalle autorità, come se non ci fossero mai state...Restano solo i racconti di chi afferma di averle viste ed è certo che basterebbe scavare solo un pò nei posti giusti, per ritrovarne altre... In Sardegna in particolare, le storie dei giganti che popolavano l'isola, si sentono raccontare ovunque e, le loro "tombe", sono il ricordo tangibile che in un lontano passato, uomini e  "esseri MOLTO grandi", convivevano insieme. Nel piccolo centro di Pauli Arbarei qualcuno afferma che negli anni 50, con l'avvento dei primi mezzi agricoli moderni che scavavano in profondità sotto terra, sono state ritrovate tombe contenenti ossa di notevoli dimensioni e numerosi e straordinari manufatti e che, puntualmente, venivano fatti sparire...Non si riesce a capire perchè la voce del popolo non venga ascoltata e non vengano avviati scavi per cercare finalmente le prove definitive che l'esistenza dei giganti non è solo una storia inventata. O forse, la verità è che le prove ci sono già e chi sa ha dei motivi per tenerle ben nascoste e preferisce che non ne saltino fuori altre?
E' possibile che l'esistenza dei giganti nel nostro passato, sia talmente scomoda sconvolgente? In effetti, a pensarci bene, non è da escludere la possibilità che una certezza del genere, faccia tanto paura perchè annullerebbe la maggior parte di ciò che scienza, religione e archeologia hanno scritto e affermato finora sulla storia dell'evoluzione umana...
Forse è per questo che qualcuno agisce nell'ombra cercando di insabbiare la scoperta più grossa e importante della storia: la gente deve continuare a pensare che i giganti sono solo i protagonisti di favole antiche che fanno un pò paura...ed è meglio che le loro grandi ossa restino sepolte a pochi centimetri dalla luce della verità...


Morgana http://laportadellestelle.blogspot.it/


                                                                                     Avrei voluto inserire anche immagini di ossa dei giganti, ma in rete circolano fotomontaggi spesso molto ben fatti, perciò ho deciso di inserire solo le foto dei luoghi magici della Sardegna che si dice appartenessero proprio a loro. Non sono fotomontaggi: queste meraviglie esistono veramente e non possono essere nascoste... :)

domenica 24 giugno 2012

Crop Circles Italiani: a Santena gli alieni disegnano il cielo del 21 Dicembre 2012?


Opera di visitatori dello spazio?Opera dell'uomo?In ogni caso, SPETTACOLARI...
Compaiono nei campi di grano, orzo, a volte anche di mais, all'improvviso...dal nulla...Dove la sera
prima , le spighe si alzavano dritte verso il cielo, al mattino del giorno dopo, sono lunghe distese a 
creare intricati e misteriosi disegni. Strane luci volteggiano in cielo del campo di grano durante la notte in cui compaiono...la crescita delle spighe viene modificata...chi cammina tra quei magici disegni, racconta strane sensazioni...
Un mistero che affascina milioni di persone in tutto il mondo...Ed ora anche l'Italia ha i suoi cerchi nel grano! 



L'ultimo è comparso a  Santena , Torino, il 17 Giugno 2012. Si estende per oltre 100 metri di lunghezza ed è un insieme di   disegni che già al primo sguardo non hanno l'aspetto di essere stati realizzati da buontemponi in vena di scherzi... Non sono stati rinvenuti i classici buchi  che rimangono sul terreno quando le opere vengono realizzate da "artisti" locali e alcune persone del posto dichiarano di aver notato le famose lucette in cielo...Insomma, tutto fa supporre che sia un crop circle "autentico" . Un cerchio nel grano realizzato dagli alieni... Il significato? Chi lo ha osservato non ha dubbi in merito: la parte più grande rappresenta la posizione in cui si troveranno i pianeti il 21 Dicembre 2012, quella piccola, la costellazione di Orione, Giove e la Luna nella posizione che assumeranno il 28 Dicembre 2012...
Vaneggiamenti di gente che fa il tifo per il calendario Maya e la fine del mondo? Illusioni assurde di pazzi convinti che siamo al confine tra una vecchia ed una nuova Era? Mancano ormai meno di 6 mesi alla data più chiacchierata dell'anno: possiamo solo aspettare e stare a vedere cosa succede... Perciò buona attesa a tutti... :)
( Francesca Murgia
http://laportadellestelle.blogspot.it/ )
Se volete guardare altre immagini dei cerchi di Santena e discutere dell'argomento con chi ha potuto vederli  personalmente, cliccate su questo indirizzo link http://www.facebook.com/groups/211830205507976/ e richiedete di iscrivervi al gruppo Inizio di Una Nuova Era: potrete  "aspettare la Verità" in compagnia di altre persone che la cercano... 

venerdì 22 giugno 2012

Agharta: un mondo nel mondo....

Nelle leggende di molte culture, si fa spesso riferimento ad un mitico regno sotterraneo che, attraverso tunnel e gallerie era accessibile da tutti i continenti della Terra. I continui spostamenti della crosta terrestre con i conseguenti terremoti, ne hanno lasciati accessibili pochissimi...ed anche su dove siano ubicati questi, circolano leggende che però ancora non è stato dimostrato se siano frutto di voli di fantasia o realtà tenute abilmente nascoste...Gli accessi più "famosi" di cui esploratori e vecchie leggende parlano, si trovano nel Polo Nord e nel Polo Sud, nel deserto del Gobi, nella grotta della sibilla cumana vicino a Napoli, all'interno della Grande Piramide in Egitto e sotto la famigerata e ufficialmente inesistente, Area 51, in Nevada....
Aldilà di ciò che nessuno ha mai dimostrato, vero è che quel posto, nel cuore del nostro pianeta, viene descritto da chi ha asserito di averlo visitato, in maniera dettagliata e tutti concordano sul fatto che al centro sia illuminato da una sorta di "Sole" interno, che vi scorrano fiumi e che ci siano mari e montagne, proprio come all'esterno. 
Li non esiste la notte,  non ci sono stagioni e la temperatura ed il clima sono costanti.
Dicono che sia abitato da uomini luminosi, originariamente provenienti da altri pianeti, che vi si rifugiano in attesa del giorno in cui paleseranno la loro esistenza e condivideranno con noi un grande sapere perduto da migliaia di anni e che loro custodiscono li, nelle profondità inaccessibili di Agharta...


Non sappiamo cosa ci sia di vero in tutto questo affascinante racconto, ma se questo mondo nel mondo esiste davvero, sarebbe davvero bello poterlo visitare...


(di Francesca Murgia http://laportadellestelle.blogspot.it/)

domenica 10 giugno 2012

Oopart: oggetti fuori posto...

La parola Oopart significa "oggetti o manufatti fuori posto"...Ma cosa vuol dire che un oggetto o un manufatto è "fuoriposto"??? Un oggetto fuori posto è di solito un reperto archeologico o paleontologico che storicamente e scientificamente, non dovrebbe trovarsi dov'è stato rinvenuto...ossia che nell'epoca nella quale viene datato non poteva esistere o non è possibile che si trovasse in quel determinato posto. Anacronistico insomma...
Questi oggetti impossibili, sono davvero tanti e archeologi, scienziati e storici, spesso si arrampicano sugli specchi per spiegarne l'origine, ma la verità è che gli oopart sono un mistero che non ha ancora trovato una spiegazione.

Ecco alcuni dei più famosi oopart rinvenuti nel corso degli anni.

Scultura di argilla di oltre 3.000 aa. fa. 
Questo reperto è stato battezzato'navicella di Toprakkale', località dove fu rinvenuta, in Turchia. E' lunga 22 cm e ha molta somiglianza con gli Shuttle, con tanto di ugelli di scarico posteriori ed ha anche un pilota seduto in cabina! Non ha testa,che è andata distrutta,ma porta chiramente una tuta,dei tubi di respirazione posti sulla zona pettorale e stivali ai piedi! E'conservato presso il Museo Archeologico Topkapi di Istambul, che non l'ha mia esposta per mancanza di 'dati identificativi.




I Jet d'oro Precolombiani risalenti al 1000 d.C.La conclusione degli studiosi è che non rappresenti alcun animale, in quanto le ali sono molto rigide e a delta. Il timone è di forma triangolare, a superficie piatta e rigidamente perpendicolare alle ali.A rendere più fitto il mistero, sulla parte laterale sinistra del timoneappare un'insegna, esattamente dove si pone nei velivoli odierni; l'insegna è ancora più "fuori posto" di tutto l'oggetto, in quanto si tratterebbe della lettera aramaica Beth o B: questo starebbe ad indicareche l'oggetto non è originario della Colombia, ma antecedente: forse appartenente a una qualche popolazione del Medio Oriente che conosceva il segreto del volo.


Le Lampade di Dendera
Nel tempio di Hathor a Dendera, su alcune pareti ci sono dei bassorilievi curiosi che sembrano mostrare dei sacerdoti egizi intenti a far funzionare una specie di tubo oblungo che oggi si direbbe una lampadina.
Nel 1879, quando lo scienziato inglese sir William Crookes costruì il suo "tubo di Crookes" (una lampada in grado di emettere raggi x) erano solo dieci anni che le foto di Dendera erano state pubblicate, e le similitudini fra i due disegni sono veramente sorprendenti... c'è chi maliziosamente dice che abbia "copiato" l'idea...





Ecco il notissimo "Astronauta di Kiev",così denominato da Peter Kolosimo per l'abbigliamento caratteristico dei cosmonauti o dei palombari. La statuetta è in oro, è dotata di un casco che ricopre interamente il capo,fino al collo,dove si osserva una sorta di 'giuntura';la 'tuta'parrebbe trapuntata, divisa alla vita da una fascia e alle mani indossa dei ...guanti. Viene attribuito alla cultura Sciita (gruppo di tribù nomadi di origine iranica stanziatisi, tra il II ed il I sec. a.C., nella Russia meridionale).




















LA PILA DI BAGHDAD


Nel 1938 l'archeologo australiano, dott. Wilhelm Konig, fece una scoperta che avrebbe alterato drasticamente tutti i concetti di scienza. Nei sotterranei di un museo rinvenne un vaso alto 15.5 centimetri, di argilla gialla, risalente a due millenni fa e contenente un cilindro di rame di 12 x 4 cm. La sommità del cilindro era saldata con una lega 60/40 di piombo-stagno paragonabile alle migliori saldature di oggi. Il fondo del cilindro era tappato con un disco di rame e sigillato con bitume o asfalto. Un altro strato di asfalto isolante sigillava la parte superiore e teneva anche a posto un'asta di ferro sospesa al centro del cilindro di rame. L'asta mostrava di essere stata corrotta dall'acido.

Con il suo background in meccanica il dottor Konig intuì che la configurazione non era dovuta ad un caso fortuito, ma che il vaso di argilla altro non era che un'antica pila elettrica.

Questa batteria, insieme alle altre trovate in Iraq, si trova nel museo di Bagdad e risale all'occupazione Parto Persiana (248 a.C. - 226 d.C.).

Di questa moneta, che in realtà sembra più una medaglia, si sa soltanto che è stata coniata intorno al 1680. Pur riportata da alcune pubblicazioni ufologiche, non vengono mai fornite altre notizie. Si nota nitidamente una "ruota", dal cui centro parte un "raggio", che si libra in un cielo nuvoloso.Nella cornice la scritta OPPORTUNUS ADEST. 


























Il calcolatore di Antikytera


Nel 1900 alcuni pescatori (subacquei) greci, lungo le coste della piccola isola di Antikytera, scoprirono il relitto di una antica nave contenente statue di marmo, bronzo ed artefatti vari, datati poi tra l’85 e il 50 a.C.; tra i reperti spiccava un frammento informe di bronzo e legno, marcito dalla lunghissima esposizione all’acqua.
Il tutto venne mandato al museo Nazionale di Atene, dove svolsero ulteriori studi.
A lungo, il frammento di legno e bronzo rimase abbandonato nei sotterranei del museo, fino al 1958; anno in cui il dottor Derek J. De Solla Price lo rinvenne ed iniziò ad indagarlo (perfino con i raggi x).
L’oggetto rivelò al proprio interno lo schema di una serie di ingranaggi, progettati e montati per funzionare come il meccanismo di un moderno orologio; ma, dopo studi approfonditi, Price riuscì a ricostruire con successo l’aspetto e l’impiego della “macchina”: in realtà il sistema di rotelle calcolava i movimenti annuali del sole e della luna, potendo esser mosse da una manovella posta dietro l’apparecchio.
Esso, quindi, è stato paragonato ad una sorta di primordiale calcolatore, potendo verosimilmente mostrare le posizioni passate, presenti e future del cielo.


I dischi di Bayan Kara Ula,
durante una spedizione in una catena montuosa che corre lungo il confine Cinese/Tibetano, l’archeologo Chi Pu Tei scoprì diverse cave all’interno delle quali furono rinvenuti scheletri che presentavano strane caratteristiche.Il cranio era enormemente grande rispetto al resto del corpo e l’altezza media si aggirava attorno a 1,50m in più furono ritrovati dischi di pietrabucati al centro e interpretati come manufatti extra-terrestri.

LA VOLPE E LA STREGA



“… E come si inizia una storia?”, chiese la strega alla luna. “E poi, perché la chiedi proprio a me?”.

E la luna brillante e severa disse: “strega! Ti ho dato un dono, una magia, una fervente fantasia; ricambia il favore e donami un fiume di parole, che cullino le stelle e socchiudano i miei occhi, e che sia presto, perché la notte ci metterà un soffio a finire e vorrei dormire almeno un po'”.

La strega girava intorno al fuoco borbottando fra se. “Perché l’ha chiesta proprio a me? Ci son streghe d’ogni rango, nei paraggi, e fate ed elfi e lei la chiede a me! Un dono? Fantasia? Se così fosse, se io avessi quel dono, me ne starei qui, tutta sola, intorno a questo fuoco che borbotta quasi quanto me?”.

Sollevando gli occhi al cielo, continuò a pensare. “La mia vita l’ho passata a percorrere le strade del regno alla ricerca di qualcosa che non c’è. Quando son nata questo è il destino che mi son ritrovata, mi venne assegnato, non so neppure da chi, ma al destino non si sfugge, questo lo so bene, si. Ho camminato in lungo e in largo, non riesco a volare o forse il volo non fa per me, ma cosa credete ch’io abbia trovato? Un bel niente! Proprio un bel niente”.

La strega, affranta, rivolse il suo sguardo alla luna. “E questa luna, poi, che mi dice di avermi fatto un dono. E quando sarebbe stato? Io non ricordo… un dono… la fantasia. Ah, se lo avessi avuto questo dono quando ero bambina: tutti presi dai loro affanni non si son mai curati di me, a casa mia. ‘Pagnottella bella, che dove la metti sta, che non piange mai, chissà che cosa diventerà’… una strega son diventata! E il ritornello della nonna? ‘Chi non prega diventa strega!’ Allora è colpa della nonna? Mah, chissà…”.

Una divagazione di seguito all’altra e la notte passava, ma mica tanto lenta; la luna storceva la bocca e guardava la strega, ma non era la sola ad osservarla, in quella notte…

Dietro un cespuglio, due occhi furbi guardavano la scena: la coda importante, così ben lisciata che pareva splendere e pareva fatta di piume tanto era morbida.

“Zampe veloci, pronte a scappare, che ognuno ha il suo destino, la strega di cercare quello che non c’è e a te, che destino tocca a te? A te tocca cacciare per mangiare oppure essere cacciata per diventar trofeo… strana la vita eh?”, pensò la luna.

Accadeva spesso che quella bellissima volpe osservasse la strega quando giungeva nel bosco e, nel girotondo di pietre, dava vita ad un fuoco rosso e ardente, quasi allegro, e lì parlava alla luna.

Le raccontava dei suoi viaggi, della sua solitudine, di quel che cercava, quel qualcosa che non c’è.

All’animale sembrava che avessero qualcosa in comune, lui e la strega, e non riusciva a capacitarsene. Quando le si avvicinava, ma non tanto da farsi sentire, arrivava pure quell’eco lontana, un rumore mai udito in tutto il regno, simile all’acqua del fiume che scorre dopo la grande pioggia, ma di più, o di meno, non sapeva bene.

Era qualcosa che ricordava? No, non aveva ricordi la volpe. “Che strano”, pensava, “eppure vivo! Son qua! Chissà come li ho persi, e chissà mai se qualcuno tornerà!”.

Era forse qualcosa che aveva visto?

No, non gli pareva di sapere cosa potesse originare tale suono, che gli riempiva il cuore di frenesia.

E così accadeva che quando la luna era piena e la strega prendeva il sentiero del bosco incantato, l’animale la seguisse annusando la sua scia.

Teneva il muso in su, l’odore era così forte che riempiva l’aria, penetrava le narici e via, iniziava a salire l’eco lontana di quel misterioso suono, diventato ormai quasi come una musica.

L’animale però non sapeva che la strega si era accorta della sua presenza e che all’inizio nutriva anche un certo timore che la bestia potesse attaccarla.

Dopo qualche tempo quel timore si arrese alla sensazione che sentiva in cuore: non vi era ombra di pericolo nel bosco incantato, soltanto quel suono, così dolce, che stranamente sentiva crescere dentro quando compariva, dietro di lei, la volpe.

Il suono risaliva lento, ma diventava energico come lo scorrere del fiume dopo la grande pioggia, ma di più, o di meno; anche lei, come la volpe, non sapeva bene.

“E adesso anche la luna”, pensò la strega, “ci si mette anche la luna a chiedermi qualcosa che non so. Una storia…”.

Una storia…

Si guardò in giro, ma non c’era, come sempre, anima viva.

“Siamo solo io e la luna”, pensò “…e la volpe! Già…, c’è anche quella bellissima volpe che mi segue sempre. Chissà che non conosca qualche storia, forse potrei chiederle un favore…”.

Si girò all’improvviso verso il cespuglio e gridò: “Vieni fuori lo so che sei li!”.

E aggiunse: “Ho solo bisogno di un favore: una storia per la luna. Ne sai una?”.

La volpe era intimorita, ma non osò rifiutare. Non si rifiuta mai un favore ad una strega… lo sanno tutti!

Uscì tenendo il muso in alto, camminando fiera, altera, fino al girotondo di pietre dove sentì il calore del fuoco che lambiva il suo fulvo e splendente mantello. Mosse la lunga coda come a dire ‘eccomi qui’, poi si fermò e restò così, immobile, con il muso sempre rivolto verso l’alto, quasi a sfidare la strega che la guardava senza un respiro.

E d’improvviso la storia iniziò.

Nessuna parola fu detta.

Quell’eco lontana si fece assordante, la volpe tremò, la strega ebbe un fremito e accarezzò l’animale.

Un’onda, dalla terra, arrivò. Spense il fuoco e trascinò le pietre intorno.

La volpe e la strega scivolarono via, legate e abbracciate l’una all’altra nella corrente, lontano dal bosco, lontano dal regno, lontano da tutto.

Dopo un tempo che parve infinito la corrente si fermò e l’onda le posò delicatamente sulla sabbia, poco fuori da una verde pineta.

La strega e la volpe, stremate e sorprese, si guardarono intorno e davanti a loro apparve ...IL MARE.

Il rumore che avevano dentro era dunque quello: il mare! Come il fiume che scorre dopo la grande pioggia, ma di più, o di meno, ma ora lo sapevano bene.

Adesso ricordavano, adesso era il mare e la sua musica, il movimento lento, l’onda sulla sabbia. E la strega capì di aver trovato quel che cercava: qualcosa che c’è!

Si volse a cercare lo sguardo della volpe, ma i suoi occhi incontrarono quelli di un uomo.

“Tu sei …”, disse la strega, ma non riuscì a terminare la frase.

“Sono io…”, disse il mago.

E la luna dal cielo applaudì la fine di quella silenziosa storia.

**********

“Luna dimmi, che c’entra il mago? Dov’è finita la volpe?”, chiese la vocina di una stella li accanto.

“Sciocca stellina, non hai capito? La volpe era un mago che aveva perso la memoria per colpa di una luna birichina che voleva la sua storia…”.

Poi la luna, finalmente, si addormentò.

Fai ciò che ti dice il cuore...



C'era una volta una coppia con un figlio di 12 anni e un asino. Decisero
di viaggiare, di lavorare e di conoscere il mondo. Così partirono tutti e
tre con il loro asino.

Arrivati nel primo paese, la gente commentava: "guardate quel ragazzo
quanto è maleducato...lui sull'asino e i poveri genitori, già anziani, che
lo tirano"

Allora la moglie disse a suo marito: "non permettiamo che la gente parli
male di nostro figlio."
Il marito lo fece scendere e salì sull'asino.

Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: "guardate che svergognato
quel tipo...lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l'asino,
mentre lui vi sta comodamente in groppa."
Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e figlio
tenevano le redini per tirare l'asino.

Arrivati al terzo paese, la gente commentava: "pover'uomo! Dopo aver
lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull'asino. E povero
figlio. Chissà cosa gli spetta, con una madre del genere! Allora si misero
d'accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull'asino per cominciare
nuovamente il pellegrinaggio.

Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del paese:
sono delle bestie, più bestie dell'asino che li porta. gli spaccheranno la
schiena! Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme
all'asino ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò
che le voci dicevano ridendo: guarda quei tre idioti; camminano, anche se
hanno un asino che potrebbe portarli!

Conclusione: ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà
difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei.

Quindi: vivi come credi.

Fai cosa ti dice il cuore...ciò che vuoi...una vita è un'opera di teatro
che non ha prove iniziali. Quindi: canta, ridi, balla, ama...e vivi
intensamente ogni momento della tua vita...prima che cali il sipario e
l'opera finisca senza applausi.

martedì 5 giugno 2012

Venere ed il Sole si sono amati tutta la notte: ecco le loro foto proibite... :)

 Incontro di fuoco  tra Venere ed il Sole. Purtroppo è avvenuto mentre 
 in Italia era notte, perciò c'è stata solo un'ora all'alba per poter ammirare 
 l'abbraccio magico ed irripetibile...I transiti di Venere sul sole sono tra gli 
 eventi astronomici predicibili più rari e avvengono con uno schema che si 
 ripete ogni 243 anni, con coppie di transiti separate da 
 un intervallo di 8 anni che si ripetono in periodi più ampi di 121.5 e 105.5 anni. L'ultima coppia di transiti del passato, avvennero nel 1874 e nel1882, mantre, coppia attuale sono state è'8 Giugno 2004 e l'appena passata il 6 Giugno2012. Il prossimo transito, a meno che la vita media dell'essere umano diventi improvvisamente lunghissima, non potremo vederlo, perche sarà nell'anno 2117.Si mormorano tante leggende e predizioni nefaste sulle conseguenze di questo incontro, ma oggi vogliamo lasciarle perdere tutte e semplicemente ammirare le immagini della notte di passione che ha fatto risplendere l'universo... :)


Francesca Murgia


  ☆☼*¤☆ La Porta Delle Stelle☆¤*☽☆