mercoledì 26 ottobre 2011

Pianeta NIBIRU o rifrazione ottica dell'obiettivo?

La lunga attesa della comparsa di Nibiru sui nostri cieli potrebbe essere finalmente giunta a termine...
Ormai infatti, non si contano più le foto ed i video di ogni parte del mondo divulgati sul web che mostrano l'immagine del sole con accanto una piccola anomalia che non dovrebbe esserci...
Chi da tanto aspetta  il ritorno del decimo pianeta del nostro sistema solare, quello raffigurato migliaia di anni fa dagli antichi Sumeri, è convinto che quell' "anomalia" sia proprio lui: Nibiru. Il pianeta X abitato dagli Annunaki. Il corpo celeste che  profezie di ieri edi oggi, predicono che a causa del suo avvicinamento al nostro pianeta sarà il  responsabile di terremoti, eruzioni vulcaniche, tzunami, alluvioni e clima impazzito che potrebbero devastare il nostro pianeta...causare una nuova era glaciale...provocare l'Apocalisse insomma.
Gli scettici naturalmente se la ridono e classificano la "curiosa anomalia" di video e foto come una semplice rifrazione ottica dell'obiettivo, un difetto che si riscontra quando le immagini sono state realizzate con macchine fotografiche di qualità scadente...
Nell'attesa di scoprire quale sia la verità, pubblichiamo alcune delle immagini incriminate e lasciamo a ognuno di voi la possibilità di farsi un'idea sulla loro natura e magari dirci cosa ne pensa.
(di Morgana ☆¤*¤☆ La Porta Delle Stelle☆¤*¤☆)

lunedì 24 ottobre 2011

Zecharia Sitchin, Sumeri, Annunaki, Nibiru: scomode verità.

 Zecharia Sitchin e le sue teorie che rivoluzionano completamente ciò che noi crediamo di sapere del nostro passato, hanno suscitato molto interesse fra le persone che, con mente aperta, non si accontentano di ciò che sono state abituate a credere, ma che vogliono capire veramente qual'è la verità: chi siamo, da dove veniamo, chi ci ha creato...
I suoi libri di archeologia misteriosa, che interpretano gli antichi testi Sumeri, ci danno queste risposte. Ci raccontano altre Verità. Verità che abbiamo sempre avuto davanti agli occhi, ma che per motivi di interesse religioso, politico, economico, i "capi" delle nostre religioni e delle nostre nazioni, hanno sempre cercato di camuffare, dando loro nomi diversi, facendole passare per leggende popolari senza fondamento, o chiamandole "Apocrifi" e chiudendole dentro un cassetto sperando che nessuno si prendesse la briga di leggerle e interpretarle per ciò che erano. Per far si che questi capi mantenessero immutato il loro potere sulle persone era necessario che restassero ignoranti, che non si ponessero domande, che credessero e basta. Per fede. E, nel corso dei secoli, chi non credeva o azzardava mettere in dubbio qualcosa, diventava automaticamente adoratore di satana. Streghe al rogo, libri al rogo. Per centinaia di anni sulla Terra abbiamo vissuto nell'oscurità data dalla paura di esprimere il nostro pensiero perchè se andava contro ciò che "loro" dicevano, la nostra vita era in pericolo...
Nonostante ancora cerchino di nascondere ciò che diventa sempre più evidente, ormai i tasselli del puzzle si stanno ricomponendo e grazie a persone come Zecharia Sitchin, che hanno guardato oltre il buio dell'ignoranza e del fumo negli occhi, tutti noi possiamo VEDERE E SAPERE.
Di seguito, vi lascio un interessante riassunto delle teorie di 
Zecharia Sitchin: buona lettura a tutti!
(Morgana ☆¤*¤☆ La Porta Delle Stelle☆¤*¤☆)
 ZECHARIA SITCHIN - LE SUE TEORIE
Secondo l’autore il nostro sistema solare annovererebbe, oltre ai classici nove (in realtà otto dopo la declassificazione di Plutone a ‘pianetino’) membri, un altro pianeta che viaggia su un’orbita ellittica, con un periodo di rivoluzione intorno al sole di circa 3.600 anni. Questo pianeta (chiamato Nibiru o Marduk e proveniente da una lontana zona dello spazio), miliardi di anni fa, quando il nostro sistema solare era ancora in via di formazione, sarebbe stato catturato dall’attrazione gravitazionale di Nettuno e deviato dal suo percorso verso l’interno. Una volta arrivato in prossimità di Giove il suo corso fu nuovamente deviato verso un'orbita più interna fino a che venne a trovarsi in posizione tra Marte e Giove dove alcuni suoi satelliti ebbero una sorta di scontro cosmico con un pianeta che si trovava in traiettoria chiamato Tiamat. Dallo scontro, Tiamat venne spinto assieme a un suo satellite (Kingu) tra Venere e Marte dando origine al sistema Terra-Luna; una parte del pianeta colpito, sotto forma di frammenti, ricadde sul suo satellite, e i residui dei satelliti di Marduk furono scagliati lungo un'orbita oblunga e retrograda dando origine alle comete, altri pezzi rimasero sul luogo dell'impatto tra Marte e Giove generando la fascia principale degli asteroidi. Man mano che si stabilivano nuovi equilibri e si andavano a stabilizzare le orbite, il sistema solare prese la forma attuale.
Il pianeta 'invasore', che ospitava sulla sua superficie forme di vita organica a livello macromolecolare, trasferì nell'urto parte di questa materia sul pianeta colpito. Secondo Sitchin la vita sul pianeta invasore evolvette molto più velocemente che sul nostro, tanto che la civiltà che lo abitava (chiamati Anunnaki nei testi sumero-babilonesi), 450.000 anni fa circa, viaggiò fino alla Terra per fondarvi una colonia, intraprendendo lavori di estrazione di minerali, in particolare di oro. Questo elemento doveva essere trasformato in fini polveri per essere rilasciato nell’atmosfera di Nibiru per ripararla dai danni che si aggravavano ad ogni passaggio del pianeta nel suo punto più vicino al nostro sole a causa dell’eccessivo calore e dell’aumento di velocità che il pianeta subiva nella parte più stretta della sua ellisse rotazionale. Furono fondati così i primi insediamenti nel medioriente, luogo di atterraggio degli abitanti del pianeta, e fu stabilita una gerarchia di comando per i lavori. Nel contempo venne mantenuta una stazione in orbita e successivamente fu fondata una colonia su Lahmu (Marte) da dove un gruppo di questi essere (chiamati Igigi = coloro che osservano) dirigevano le operazioni di trasferimento.
In seguito a un ammutinamento di alcuni lavoratori, 300.000 anni fa circa, uno degli scienziati venuti dal pianeta (En.ki), creò l' Homo Sapiens (Lulu) mescolando l' ovulo di una ominide terrestre con il suo sperma. Questo per creare una serie di individui che portassero avanti le operazioni di estrazione al posto degli extraterrestri. Successivamente attraverso operazioni di ingegneria genetica questi esemplari furono resi capaci di procreare ottenendo quello che noi chiamiamo homo sapiens-sapiens, il quale si diffuse sul pianeta.
Queste entità extraterrestri diedero inizio, nel corso di vari millenni, alle varie forme di civiltà; la prima fu quella dei Sumeri, poi quella egiziana e successivamente quella est-europea/indiana.
Secondo Sitchin, le storie raccontate dalla Bibbia, e quindi la genesi, il diluvio universale, la vicenda di Sodoma e Gomorra, ma anche alcuni racconti lasciatici dalle culture egizie e mesopotamiche, non sarebbero altro che delle cronache dei tempi in cui questi esseri abitavano sul nostro pianeta.
In particolare lui identifica tre episodi:
1) il diluvio universale: fu causato dal distacco di una massa di ghiaccio dall’antartide in un periodo intorno della fine dell’ultima era glaciale, approssimativamente tra l’11.000 ed il 10.000 a.C. – Sitchin narra che il racconto della Bibbia secondo cui ‘Dio mandò il diluvio’ non è altro che un sunto della decisione di En.lil (il capo degli Anunnaki) di non rivelare all’uomo l’avvicinarsi dell'imminente catastrofe (che era stata prevista da un altro Anunnaki che regnava nel Sudafrica);
2) Il racconto della Torre di Babele sarebbe la cronaca del tentativo di Marduk e suo figlio Nabu di prendere possesso della zona a sud di Sumer dove invece regnava un’altra fazione. Per impedire ciò, e la costruzione da parte di Marduk di un suo tempio, la fazione regnante decise di muovere guerra e scacciare Marduk e i suoi seguaci dividendoli in varie terre e ordinando ad ogni gruppo una nuova lingua. Sitchin data questo evento a circa il 3450 a.C.;
3) La distruzione di Sodoma e Gomorra fu un atto in cui un consiglio di questi ‘dei’ mosse di nuovo guerra contro Marduk e Nabu che ancora una volta pretendevano il dominio sulle terre di Sumer e Babilonia. La guerra avvenne con l’impiego di armi nucleari e chimiche, di cui si troverebbero ancora i segni nella penisola del Sinai, nella piana del Mar Morto, e nella zona di Harappa – Moenjo Daro. Sitchin data questo evento al 2024 a.C.
Sitchin sostiene che le religioni delle prime culture terrestri non sono altro che l’eco delle vicende riguardanti questi esseri, che vennero adorati dagli uomini ed il cui culto si sparse in tutto il mondo. Ciò fu agevolato dal fatto che alcuni di questi esseri si trasferirono con dei seguaci nel continente sudamericano, in quello asiatico, e nel nordeuropa, creando di volta in volta dei piccoli gruppi da cui sarebbero discese le popolazioni fino ad arrivare alle nascite di vere e proprie civiltà.
Sitchin sostiene inoltre che:
- i maggiori centri megalitici sparsi nel globo furono costruiti dagli Anunnaki con funzione calendariale, astronomica e metallurgica;
- le Piramidi di Giza furono costruite subito dopo il diluvio come 'fari' in grado di segnare la rotta di atterraggio verso il Sinai dove era collocato lo spazioporto;
- la Sfinge fu costruita per segnalare cronologicamente il momento della costruzione delle piramidi (L'Era del Leone) e che il suo volto fosse in origine quello del dio che progettò le piramidi (Ningishzidda) e che solo successivamente fu riscolpito per immortalare il volto di Marduk/Ra;
- la civiltà andina discende direttamente da quella mesopotamica e si sarebbe formata in due diverse fasi: una tramite un gruppo di coloni portati nelle ande per estrarre metalli, e una a causa dell'esilio di una divinità espulsa dall'egitto che si stabilì nell'America centrale e che fondò i primi centri astronomici.
Sitchin basa le sue teorie sullo studio di tavolette di argilla mesopotamiche contenenti le cronache ed i miti locali, sui miti delle popolazioni di altre zone del globo (in particolare il sudamerica), reperti archeologici quali sigilli, monili, statue, incisioni, e studi in ambito scientifico che sembrano confermare le sue conclusioni. Non ultima una rivisitazione linguistica degli scritti lasciatici da sumeri, accadi, babilonesi e dal Vecchio Testamento.
(Si ringrazia C. Tortore per il testo gentilmente concesso)

giovedì 20 ottobre 2011

In Sardegna "IS OMINIS ASULLUS" (GLI UOMINI BLU)


Quando si parla degli angeli vigilanti dei "Vangeli Apocrifi", quelli che "caddero"dal cielo e si accoppiarono con le donne terrestri, si menziona il fatto che fossero blu...
Platone, quando raccontò degli Atlantidei, asserì che avevano origine e sangue diversi da quelli degli uomini "comuni". Incuriositi da questa affermazione, alcuni ricercatori russi, diedero il via a degli studi che li portarono alla conclusione che i mitici abitanti di Atlantide, avessero la pelle di colore azzurrino...
Alcune divinità egizie, tra cui Ammone, Shou, Thoth, venivano raffigurate di colore azzurro - blu...
In Guatemala, in Messico, Colombia, Perù, Bolivia, leggende tramandate per secoli, parlano di visitatori di colore blu...Ed anche vicino a noi, c'è un luogo dove "Gli uomini Blu" erano di casa...
E' proprio così! Non serve spostarsi in America Latina per ritrovare i ricordi di antiche visite di esseri di colore azzurro. Basta andare in Sardegna, nelle zone dove sorgono i misteriosi nuraghe, ed ecco che la leggenda degli uomini blu è ancora viva e si continua a tramandare...

Lo scrittore sardo Raimondo de Muro, nei suoi "Racconti di Nuragheologia", che sono ricordi di esperienze vissute dai progenitori sardi, scrive:
"Cento bisavoli prima del bisavolo mio, nella Sardegna, raccontano gli antichi, sono venuti gli uomini del pianeta blu, a pelle blu e liscia che pareva di porcellana, con un corpo che pareva pieno di aria, ma non era di aria ma trasparente come una vetrina, che non era possibile toccarli se uno non voleva essere fulminato all’istante. Dicono gli antichi che erano uomini di alta statura, con la faccia uguale alle statue di bronzo e di pietra che ricordano questa venuta. Sulla testa portavano un corno come un vomere e sulla fronte un porro che lampeggiava. Si erano fatti vie di fuoco e in queste vie restava la polvere della vita e da questa polvere è nato ogni essere vivente, racconta il proverbio antico." 
Secondo de Muro, in epoca antica, alcuni pianeti, vennero a trovarsi a 50 anni luce dalla terra e ciò rese possibile l'incontro fra i terrestri e gli abitanti di un altro mondo...Inoltre i nostri antenati potevano comunicare a distanza con questi visitatori grazie a dei particolari caschi (ancora oggi ne sono testimonianza alcuni antichi bronzetti sardi...) e distendendosi sui nuraghe che fungevano da "antenne"...
Un detto antico, tradotto in italiano da de Muro dice"
Se vuoi avere le orecchie accese, mettiti in testa il casco con le orecchie riceventi, come facevano gli antichi, quando andavano al nuraghe per ascoltare le voci dei pianeti. "

Ancora de Muro racconta di antiche iscrizioni nelle grotte della Sardegna :
"Sicché, quando i giovani saranno i vecchi e i vecchi saranno i giovani l’avvenimento ricordato con quella scrittura figurata, nella parte della grotta del Bue Marino e non solo in quella ma in mille altre grotte marine e terrestri dell’isola, se queste fossero state lasciate intatte con la loro storica narrazione, si ripeterà, cioè, l’incontro avvenuto nell’isola tra i Sardi che avevano esperienze di galazzoni e quindi a conoscenza dell’esistenza, non solo di altre infinite umanità più o meno a somiglianza della nostra, ma anche di infiniti altri pianeti, più o meno consimili alla terra, coi quali è possibile, un incontro, come quello già avvenuto circa tremila anni fa.
Si dirà che questo è fantascienza, ma non lo è affatto, perché un simile avvenimento è scientificamente probabile che sia avvenuto, perché, oggi, siamo in grado di provare che a quell’epoca, un gruppo di pianeti della Via Lattea e precisamente quelli della costellazione di Sino si trovavano dalla terra, per via dell’eterno spostarsi nell’universo, a circa cinquanta anni luce di distanza (la galassia è un disco di centomila anni luce). A quella distanza era possibile «incontrarsi», perché, i Sardi e quindi gli extra terrestri ancora di più, i loro «messaggi» li trasmettevano con la percezione sensoriale (oggi purtroppo un esercizio impossibile per l’uomo non più addestrato da sessanta generazioni) il che permetteva loro di ricevere e trasmettere col pensiero, ad una velocità di gran lunga superiore ai trecentomila chilometri al minuto secondo
."Non è pensabile che questi esseri umani abbiano perso il tempo a fare ciò per gioco, se lo hanno fatto vuol dire che hanno trovato bisogno di eternare e far sapere ai posteri questo straordinario avvenimento. Avvenimento che si ripeterà, ed è questo forse il motivo che li ha indotti a fare quelle iscrizioni in ogni grotta, perché lo capissero e lo sapessero tutti e tutti si preparassero, quando i giovani saranno i vecchi e i vecchi saranno i giovani. Ma quando? Quando quel pianeta si ritroverà nella medesima distanza di quella epoca? Questo è il punto, quando avverrà ciò?
In qualunque tempo avvenga questo ritorno degli uomini blu è un problema che riguarderà le generazioni future, a noi, oggi, ci serve, prendere atto che gli antichi ci hanno lasciato una «notizia», in cui ci dicono che altri esseri umani di altri mondi, sono venuti qui su questo pianeta e che torneranno."

Torneranno...Anzi probabilmente STANNO tornando...ma io credo che alcuni non siano mai andati via e che molti di noi discendano proprio da loro...  :) 

(Di Morgana ☆¤*¤☆ La Porta Delle Stelle☆¤*¤☆)

Fonte:  
http://www.segnidalcielo.it/index.php/segnidalcielo-news/578-il-popolo-degli-uomini-blu-antichi-guerrieri-o-uomini-di-altri-mondi

domenica 16 ottobre 2011

16 Ottobre 2011...Il giorno di Elenin...

Ed ecco che il gran giorno è arrivato: Elenin, o ciò che ne rimane, oggi raggiunge il suo avvicinamento massimo alla Terra. Per mesi, teorie di ogni sorta hanno proliferato invadendo internet. Si parlava di Apocalisse,catastrofi inimmaginabili, navi spaziali aliene in avvicinamento, l'arrivo del pianeta Nibiru...Poi nel mese di Agosto ha cominciato a circolare la voce che Elenin fosse stata colpita da un' espulsione di massa coronale solare e che si stesse disgregando. A Settembre si è nascosta dietro al sole e da allora silenzio...nessuno l'ha più vista...nessuno ne parla più. Oggi si mormora che al massimo, ciò che resta di lei, sia un semplice flusso di detriti....Chissà se la nostra tanto attesa e tanto temuta Elenin è morta veramente...Intanto, qualunque cosa resti di lei, questo è il suo giorno...e non solo il suo...Infatti è in arrivo anche l'asteroide "2009 TM8" che transiterà a 212.000 miglia dalla Terra, dentro l'orbita della nostra Luna domani mattina...Curiosa coincidenza...In effetti pare che il nostro cielo ultimamente sia pieno di asteroidi, meteore, comete e addirittura satelliti di passaggio o che si schiantano sul nostro pianeta...A questo punto non ci resta che stare a vedere: se il passaggio di Elenin e 2009 TM8 sopra le nostre teste causerà conseguenze, accadrà nei prossimi giorni...Un antica maledizione cinese recita così "Possa tu vivere in tempi interessanti" Vorrei sbagliarmi...però ho come l'impressione che i tempi interessanti siano arrivati...Per tutti...
Francesca Murgia

domenica 2 ottobre 2011

Siamo a Ottobre??? Ma come mai tutto questo caldo????

Caldo...Caldo fuori stagione...In tv non fanno che parlarne...ma nessuno prova a dare una spiegazione. Allora ho provato a spiegarmelo io...Così negli negli ultimi giorni ho fatto qualche ricerca in rete e, fruga fruga, ho scoperto una nuova parola che non faceva parte del mio dizionario: flare solare. Questo termine ultimamente mi passa davanti agli occhi in continuazione, addirittura giorni fa, casualmente (ma il caso esiste???) mi sono ritrovata a guardare un film
- Segnali dal futuro - dove l'apocalisse arrivava proprio a causa di un flare solare.
Ho scoperto addirittura che proprio in questi giorni è stato diramato un' ALLERTA PER UNA TEMPESTA MAGNETICA CHE DOVREBBE COLPIRE A BREVE LA TERRA
LE possibili CONSEGUENZE: disturbo delle telecomunicazioni, blocco dell energia elettrica, disturbo nel campo magnetico e anche fenomeni sismici...
Insomma, questo Ottobre, in effetti è parecchio caldo...e non parlo solo delle insolite temperature, ma anche di tutti i segnali profetici che si accavallano.
Ultimamente infatti convergono molti fattori, ossia: massimo dell attivita' solare, allineamento dei pianeti, sconvolgimenti climatici, terremoti, uragani, tre fantomatici giorni di buio previsti da maya, santi e profeti vari, comete in circolazione e satelliti fuori controllo, piogge di meteore imminenti...Non so voi, ma io sinceramente comincio a farmela un pò sotto...
E' come se il 2012 fosse arrivato in anticipo di un anno...POSSIBILE???

Speriamo siano tutti falsi allarmi e che la faccenda non stia per diventare BOLLENTE....

Vi lascio con questo bell'articolo trovato in rete che parla di tempeste solari, macchie e flare  e fine del mondo... Buona lettura e vedete un pò voi cosa pensarne...
(Francesca Murgia ☆☼*¤☆ La Porta Delle Stelle☆¤*☽☆
http://laportadellestelle.blogspot.com/ )

L'attività solare ha una connessione molto forte con la vita sulla Terra: influenza il nostro clima, il nostro umore, il livello dell'acqua dei laghi, la crescita degli alberi e il deposito di minerali nel suolo. Ma, ancora prima di fare tutto ciò, fa sì che possa esserci vita sulla Terra.
Anche nel caso del Sole si ripete un concetto con il quale abbiamo ormai preso familiarità: l'energia da esso emanata non è sempre la stessa. Il Sole vive cicli regolari di tempeste magnetiche (le macchie solari), che possono essere accompagnati da potenti emissioni di materia e che sono seguiti da periodi calcolabili di quiete. Una macchia solare è una regione più scura sulla superficie dell'astro perché in essa la concentrazione di un forte campo magnetico inibisce il trasporto di energia. Questo significa che una macchia solare è una regione più fredda rispetto ai suoi immediati dintorni; per esattezza, più fredda di circa 1500 gradi Celsius.
Il numero medio di macchie solari presenti sul Sole non è costante ma varia tra periodi di minimo e periodi di massimo. Si definisce ciclo solare la porzione temporale, ampia in media 11 anni, contenuta tra un periodo di minimo e il successivo periodo di minimo.

Ogni ciclo solare attivo ha momenti in cui i flare, violente eruzioni di materia che liberano radiazioni e potenti corrente elettriche nello spazio, sono più forti. La maggior parte delle volte i flare, dopo l'esplosione, ricadono sulla superficie stessa del Sole. Ma questo non si verifica sempre: ci sono casi di flare estremamente violenti, chiamati CME, Coronal Mass Ejection, che vengono sparati via dal Sole come proiettili verso i pianeti. E' facile immaginare le conseguenze della caduta di un CME sulla Terra.

Le macchie solari, osservabili a occhio nudo, sono state studiate fin dall'antichità. Nel 1610, per la prima volta, gli astronomi Johannes e David Fabricius le hanno esaminate utilizzando un telescopio. Dalla metà degli anni Settanta del Novecento sono tenute sotto controllo dai satelliti.
Da quando li si studia sistematicamente, si sono succeduti 23 cicli di attività solare, della durata media di 11 anni ognuno, l'ultimo dei quali è iniziato nel maggio del 1996 ed è cessato il 10 marzo del 2006.
Nel centro di un ciclo solare, fra un minimo e il successivo, le macchie solari raggiungono il periodo di massimo: ne consegue che il periodo di tempo fra un minimo e un massimo solare è solitamente variabile dai cinque ai sei anni.

Il fisico David Hathaway del Marshall Space Flight Center, durante un incontro dell'American Geophysical Union a San Francisco, ha affermato che il ciclo solare numero 24
"ha tutte le carte in regola per essere il più intenso ciclo solare degli ultimi 400 anni".

Ha calcolato che, nel momento di massimo, le macchie solari saranno pari a 160, dandosi un margine di errore di 25 macchie in eccesso o in difetto.
Il ciclo numero 24 potrebbe raggiungere il suo picco proprio nel 2012.
L'analisi di Hathaway è stata confermata anche dal professor Mausumi Dikpati del National Center for Atmospheric Research di Boulder, in Colorado.



Quando una tempesta solare si scontra con il campo magnetico terrestre, l'impatto causa una scossa nel campo stesso. Se tale scossa è molto potente prende il nome di tempesta geomagnetica.
Nel 1958 si è registrata una tempesta geomagnetica così forte che le aurore boreali hanno illuminato i cieli a latitudini meridionali come quelle del Messico. A quel tempo, però, non esisteva ancora l'attuale tecnologia nelle telecomunicazioni e la sua diffusione capillare sul pianeta; e a quel tempo non erano in orbita satelliti che le tempeste elettromagnetiche potessero mettere fuori uso: se accadesse oggi quello che è accaduto nel 1958, gli effetti sarebbero sicuramente molto più gravi.
La nostra tecnologia potrebbe tradirci.
Una buona dimostrazione ce l'ha fornita un flare che nel 1989 ha colpito il continente nordamericano bruciando le linee elettriche, facendo saltare le power grid negli Stati Uniti e in Canada e provocando pertanto lunghi blackout di corrente. E si è trattato solo di un episodio.
Che cosa succederebbe se gli episodi fossero molti e ripetuti in breve tempo?

Un assaggio ci è stato dato nell'anno 2005, caratterizzato dall'arrivo sulla Terra di flare estremamente potenti; e il 2005 è stato un anno di minimo solare eppure a settembre si è raggiunta una fase culminante delle tempeste, in una delle settimane più turbolente della storia dell'attività solare documentata.
E' pur vero che il campo magnetico terrestre ci protegge: ma il campo magnetico terrestre si sta indebolendo e potrebbe cessare di essere una valida protezione (per maggiori info sull'argomento leggi questo post).
Se in un periodo di minimo solare si sono verificate tempeste tanto potenti, che cosa accadrà nel prossimo periodo di massimo che potrebbe coincidere proprio con il 2012?
Che cosa accadrà se il campo magnetico terrestre, come sembra, continuerà a indebolirsi?
Quella che si prospetta è una situazione davvero preoccupante ma questo non è ancora tutto.


Il centro di massa del sistema solare si sposta continuamente a causa delle configurazioni orbitali e degli allineamenti planetari, e può arrivare a raggiungere un punto lontano anche 1,6 milioni di chilometri dal Sole stesso. Come è naturale che sia, il Sole tende a oscillare e a rigonfiarsi verso il centro di massa del sistema solare. Quanto è più intensa l'attrazione gravitazionale che agisce sul Sole, tanto più probabile è che la superficie della stella si fessuri, liberando di colpo quella che viene chiamata "radiazione imprigionata", l'insondabile quantità di radiazione intrappolata dentro il Sole, una radiazione che può essere rimasta intrappolata anche da decine di migliaia di anni e la cui violenza è davvero inimmaginabile. In circostanze normali questa radiazione fuoriesce dal Sole in un flusso più o meno costante, ma se la superficie della nostra stella venisse lacerata, la radiazione imprigionata potrebbe essere rilasciata in grandi eruzioni.
Secondo i calcoli del fisico quantistico Thomas Burgess il prossimo picco della forza di marea planetaria, quindi sostanzialmente la somma delle attrazioni gravitazionali esercitate dai pianeti sul Sole, si avrà verso la fine del 2012.
La fine del 2012.
Il massimo delle macchie solari, che per un'inquietante coincidenza è previsto anch'esso per quell'anno, aggraverà la situazione, sottoponendo la stella a una sollecitazione estrema. La sinergia della pressione gravitazionale e di quella elettromagnetica che agiscono sul Sole inevitabilmente ne distorcerà e ne tenderà la superficie, scatenando megaeruzioni di radiazione imprigionata. Megaeruzioni che potrebbero anche ricadere su una Terra con un campo magnetico indebolito a tal punto tale da non arginarle.

Sami Solanki, dell'Istituto Max Planck per la ricerca sul sistema solare di Katlenburg-Lindau, in Germania, ha dichiarato che
"attualmente il Sole è più attivo che in qualsiasi altro momento degli ultimi 11.000 anni, con l'eccezione, forse, di alcuni brevi periodi".
Un numero crescente di paleoclimatologi, gli studiosi della storia del clima terrestre del lontano passato, sta giungendo alla conclusione che sistemi complessi come l'atmosfera saltano da uno stato stazionario al successivo con brevi periodi di transizione. Questo significa che il clima potrebbe cambiare radicalmente anche in breve tempo.
Richard Alley, professore dell'Università della Pennsylvania specializzato nello studio dei mutamenti climatici repentini, attraverso l'analisi di carote prelevate dal ghiaccio in Groenlandia ha mostrato che l'ultima era glaciale, conclusasi 10.000 anni fa, ha avuto termine non nella
"lenta deriva del tempo geologico ma al passo rapido del tempo reale, e che l'intero pianeta si riscaldò improvvisamente in soli tre anni".
Se un mutamento climatico altrettanto drammatico dovesse ripetersi oggi, con un pianeta popolato da quasi sette miliardi di abitanti, legati in un'economia globale interdipendente, le conseguenze sarebbero catastrofiche, ben al di là di qualsiasi altro evento catastrofico che la storia umana abbia vissuto.

Il glaciologo dell'Università dell'Ohio Lonnie Thompson da anni sta raccogliendo una massiccia documentazione e riprova del fatto che 5200 anni fa la Terra abbia subito una catastrofe climatica. Attraverso l'analisi di molti elementi, che vanno dagli anelli di crescita degli alberi ai cadaveri umani, dal polline delle piante agli isotopi dell'ossigeno, lo scienziato è giunto alla conclusione che 5200 anni fa un'improvvisa caduta, seguita da un'impennata dell'attività solare, ha trasformato il Sahara da una zona verdeggiante in deserto, ha ridotto le calotte glaciali ai poli e ha alterato l'ecologia globale: 5200 anni fa ci riporta all'incirca al 3100 a.C., un periodo che abbiamo già incontrato nel nostro viaggio. Allora è nata l'antica civiltà del grande Egitto; allora Krishna è morto e ha avuto inizio l'era attuale, il Kali yuga; da allora parte il calendario maya.
Lonnie Thompson è convinto che le condizioni che hanno condotto allo stravolgimento di 5200 anni fa fossero simili a quelle che stiamo sperimentando oggi.
Questo lasso di tempo, 5200 anni, ci ricorda qualcosa... La lunghezza del Lungo Computo maya, al termine del quale ci sarà la fine del mondo o, almeno, la fine di un mondo; quello in cui viviamo.
 http://2012ladistruzione.blogspot.com/2009/12/tempeste-solari-macchie-e-flare-il-loro.html